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Arrivano gli ‘autostoppisti del web’

21 Lug
Roma, 19 lug. – (Adnkronos) – Sarà per la crisi economica o per la voglia di fare vacanze alternative, ma sempre più italiani decidono di viaggiare condividendo l’auto. Sono loro i ‘nuovi autostoppisti’ che invece di alzare il pollice a bordo strada utilizzano mouse e tastiera. In una parola: il ‘car-pooling’, metodo low-cost per viaggiare scambiandosi passaggi auto grazie a siti web specializzati. Una tendenza aumentata del 30% in un solo anno e che soprattutto d’estate mette in collegamento l’Italia con tutta l’Europa, da Amsterdam a Cracovia, da Parigi a Londra e che si sta espandendo a macchia d’olio anche negli Stati Uniti. Una comunità in continua espansione, dato che in poco più di due anni di presenza nel nostro Paese sono già oltre 150 mila le persone che si sono registrate a uno dei portali che propongono viaggi condivisi, per un totale di quasi 600mila viaggi nel suolo nazionale, contachilometri alla mano circa 700 giri del mondo. Roma-Milano rimane la tratta più battuta, ma nel periodo estivo crescono di quasi il 60% le possibilità di trovare offerte di condivisione per le più rinomate mete turistiche. Sicilia, Puglia e litorale romagnolo le preferite in Italia, ma si può trovare disponibilità di posti anche per le maggiori capitali europee e soprattutto per i grandi festival, dal Rototom a Benicasim (Spagna) allo Sziget di Budapest. E per pernottare a costo zero c’è sempre la possibilità di utilizzare il couch-surfing, il servizio di ospitalità gratuita online: unica regola è quella di restituire l’accoglienza ricevuta.
Il car-pooling nasce in Germania per far risparmiare tempo e denaro ai pendolari delle zone industriali della regione metropolitana Reno-Ruhr, ma è subito diventato un successo grazie al popolo dei Festival e agli studenti Erasmus. “Anche in Italia la nostra piattaforma è stata usata all’inizio per i viaggi pendolari – spiega all’Adnkronos Daniele Nuzzo, amministratore di Webdev, l’azienda che ha sviluppato il portale roadsharing.com -, ma adesso il portale è usato anche per i viaggi estivi. Sempre più persone infatti preferiscono condividere le automobili per spostarsi verso le località di villeggiatura“. Il procedimento è semplice. Si inserisce il luogo di partenza, si indica il luogo d’arrivo e si sceglie tra le varie possibilità di viaggio. E se non c’è disponibilità per il giorno si ha la possibilità di inserire una richiesta di passaggio. La richiesta di un contributo economico sarà a discrezione di chi condivide la macchina. Ma attenzione alla ‘reputazione’. Ogni utente ha infatti un profilo pubblico nel quale sono contenute tutte le informazioni utili: età, sesso, viaggi compiuti, persone ospitate, passaggi ricevuti e soprattutto quanti commenti, o meglio feedback, positivi o negativi, ha ottenuto. Attenti quindi a non ‘sgarrare’ o a comportarsi male, tutto rimane nella memoria storica del portale.
Sono soprattutto i lavoratori pendolari a offrire la condivisione delle automobili, sia d’estate che d’inverno. “La tratta piu’ battuta è quella tra Roma e Milano e sono per lo più dei lavoratori a percorrerla – sottolinea Nuzzo – e a essere entusiasti dal fatto di poter condividere esperienze e costi. Molte volte sono anche disponibili a non chiedere alcun contributo ai ragazzi pur di avere compagnia durante il tragitto”. Quanto di buono viene offerto sulle strade d’inverno ha poi la possibilità di trasformarsi in passaggi d’auto per le ferie estive. “E’ da due estati che viaggio per un mese in Europa quasi gratis – scrive un appassionato di car-pooling in uno dei forum dedicati al fenomeno – anche perché per me garantisce il mio feedback sul sito. Quattrocento viaggi e quattrocento pareri positivi”. Un curriculum di tutto rispetto ma certamente poca cosa rispetto al ‘Re Lucertola’: più di novecento passaggi dati e mai un commento negativo per il camionista appassionato di Jim Morrison che trasporta ogni due giorni almeno un autostoppista da Parigi a Torino. “E’ un modo per non addormentarsi mai mentre si guida – scrive in un post sul suo profilo – e poi in questo modo ho imparato in due anni l’inglese in modo perfetto”.
 
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Pubblicato da su 21 luglio 2011 in CURIOSITA', INTERNET, VIAGGI E VACANZE

 

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